Merito o Raccomandazione

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Merito o Raccomandazione

A GIORGIA
Pubblicato da Post 2 - Luigi De Gregorio in Merito · 5 Marzo 2023
POST  2

MERITO e RACCOMANDAZIONE

Cara Giorgia,

i cittadini sono consapevoli dell’importanza del merito e tu stessa ne hai parlato più volte confermandone il valore  nella vita di un Paese.
Ma il merito ha un nemico: la raccomandazione. Che, come un’aspirina toglie il mal di testa, eclissa i pregi a chi ne ha ed oscura le incapacità di chi è privo di qualsiasi merito.
 
E’ paradigmatico che una società che si fonda sul merito ha chances nettamente superiori a quelle in cui il demerito va a gonfie vele, senza essere oggetto di disprezzo.
 
Nella società italiana in particolare, il demerito è presente in abbondanza e, con silenzio omertoso, all’occorrenza, si lascia rimuovere con piacere dalla raccomandazione. Come lo sporco da’ un efficace detersivo. E così molti cittadini, non meritevoli, assumono incarichi di responsabilità e retribuzioni di livello non congrue alle loro capacità.
La raccomandazione. Una delle piaghe più importanti della società italiana perché genera inefficienze, sprechi, ingiustizie sociali, conflitti, danni economici carsici, ma rilevanti sul Pil. Perché insomma infiacchisce il nostro Paese, rispetto a quelle nazioni la cui presenza è minima, fisiologica.

La forza devastante della raccomandazione, la si comprende in toto, se, solo per un attimo, pensassimo di inviare alle prossime olimpiadi come rappresentanti dell’Italia i figli dei partecipanti dell’ultima edizione
Avremmo un numero di medaglie vicino allo zero contro il totale delle 40 vinte (di cui 10 ori,10 argenti e 20 bronzi) a Tokio.

I danni individuali e sociali prodotti da essa, in crescita da decenni per l’assoluta mancanza di una lotta seria ed adeguata, hanno di fatto sviluppato nella società italiana un’assuefazione, una rassegnazione ed ampia diffusione, tale da ritenere che essa sia un fenomeno normale. Anzi chi non riesce ad averla se ne duole e mostra invidia per quelli baciati dalla fortuna di averla. E pur nella illogicità più totale e nel clima di ingiustizie diffuse a pioggia , essa  non raccoglie il disprezzo che merita .

Anzi come autrice del soffocamento del merito, e operatrice  del freno a mano della potenzialità di un Paese, dovrebbe essere braccata, perseguitata maltrattata avere lo stesso disprezzo di chi bestemmia in pubblico o sputa in chiesa. Non escludendo dei penalty contro chi le raccomandazioni le fa e chi ne usufruisce.

A fronte di una battaglia vigorosa contro la raccomandazione, nello stesso tempo, occorre creare un’atmosfera culturale e mediatica che generi la Rinascita del Merito, un pilastro  della crescita democratica del Paese.
 
Cara Giorgia,

ho il piacere di presentarti il mio amico Filippo non certo per una raccomandazione (cadrei subito nella trappola seducente di parlare bene e razzolare male) ma in quanto interlocutore franco e pragmatico in quei discorsi alla buona che si fanno tra amici. Potremmo dire una voce dal basso, forse utile.

                   Dialogo con FILIPPO circa il merito e la raccomandazione

LDG Ciao Filippo, oggi parliamo del merito e delle raccomandazione. Stranamente, per capire i vantaggi e le conseguenze positive di una società meritocratica è più immediato ed utile argomentare sul killer del merito: la raccomandazione.

FIL Io non ho mai avuto raccomandazioni.

LDG Va bene, tutti dicono così poi andando a scavare si scopre un peccatuccio sull’argomento.

FIL Ti dico che non mai avuto una raccomandazione. Parla per te

LDG Va bene, va bene ti credo sulla parola. D’altronde fai parte della maggioranza delle persone prive dell’unica spinta che non fa cadere, anzi che porta in alto. Mentre i raccomandati, pur essendo in minoranza, provocano danni enormi. Basti pensare a quelli messi in posizioni di responsabilità quali ad esempio il DG di un Ministero raccomandato ed incapace, il medico chirurgo primario raccomandato ed incapace, il professore titolare di una cattedra universitaria raccomandato ed incapace.
Insomma i raccomandati, occupando immeritatamente posizioni di prestigio producono la non qualità della società. E per quanto mi sforzi, qui in Italia, abbiamo un solo settore in cui la raccomandazione è assente.

FIL Mi sembra impossibile

LDG Eppure è sotto gli occhi di tutti . E’ lo sport. Pensiamo in particolare se alle Olimpiadi di Tokio avessimo inviato dei raccomandati.

FIL Allora qual’ è la tua conclusione?

DGL I raccomandati ed i concessionari della raccomandazione vanno messi alla gogna mediatica e sanzionati adeguatamente. Essi azzoppano l’intera società, respingono verso il basso le forze migliori, indeboliscono la creatività e la voglia di fare. Tutti danni in apparenza non visibili, ma che portano alla deriva il Paese ormai assuefatto a questo male. Quindi la lotta alla raccomandazione deve essere il seme della rinascita della meritocrazia .

FIL Ma ci sono tanti casi di successo, senza raccomandazioni.

LDG Già, ma ciò deve essere la normalità, non l’ eccezione. Quindi occorre una nuova pagina della storia del Paese: viva la meritocrazia, abbasso la raccomandazione.

FIL Sfondi un portone, ma tieni presente che la raccomandazione è entrata nelle ossa degli Italiani e quelli che non ne usufruiscono perché non sanno come trovarla, invidiano quelli che ce l’hanno.

LDG E’ così, ma è sradicabile attraverso le sanzioni, il disprezzo.

FIL Ma alcuni raccomandati addirittura se ne vantano.

LDG In un clima in cui si inneggerà al merito, i raccomandati ed i fautori della raccomandazione si vergogneranno come ladri perché tali sono e la montagna del disprezzo altrui li sommergerà.

FIL Bah, immaginare l’Italia senza le raccomandazioni sarebbe come pensare ad un prato inglese senza l’erba, ad un libro senza parole.

DGL Occorre pazienza. Quanti  decenni occorsero per avere il divorzio in Italia?

FIL E dobbiamo aspettare tanto tempo?

LDG No i cambiamenti nel terzo millennio sono veloci. I non raccomandati sono tanti ed inca***ti. Vedrai che la meritocrazia si propagherà come un fuoco che brucia la sterpaglia della raccomandazione.

FIL Speriamo che sarà così

LDG Attualmente la meritocrazia viene ripetutamente uccisa dalla raccomandazione. Questo accade perché quest’ultima si rende conto che nessuno le dà la caccia in maniera convinta e determinata. E quindi soddisfa la sua voracità del suo unico alimento, appunto il merito, che la tiene in vita, approfittando di tutte le occasioni: una graduatoria da stravolgere, l’ascesa di un professionista riconosciuto un eccellente zuccone da tutti i colleghi, assunzioni per mestieri inesistenti, promozioni in posizioni di responsabilità fasulle.
Essa (la raccomandazione) senza un’azione programmata e decisa della classe dirigente continua ad odiare ed uccidere il merito indebolendo le società meno attrezzate a combatterla, colpendo quelle più orientate al pressapochismo, trafiggendo quelle meno rigorose e più indisciplinate.
Insomma in particolare il Paese Italia si rivela il Paradiso terrestre per la raccomandazione. Ci vive bene e prospera felicemente .

FIL Ho capito. Ma ora andiamo al sodo. Cosa proporresti?

LDG Di certo occorre creare un clima mediatico di disprezzo per i fornitori delle raccomandazioni ed i loro beneficiari.

FIL A mio avviso anche delle sanzioni economiche e penali perché il fenomeno delle raccomandazioni oltre ai danni alle singole persone,abbassa anche la competitività di un Paese e ne frena lo sviluppo economico.

LDG Ovvio. Se tu hai persone meno capaci nei posti di lavoro, a vari livelli di responsabilità, e lasci disoccupati i più bravi in termini di competenze, creatività, capacità progettuali, è evidente che tutto il Paese ne risente.

FIL Ma in pratica, oltre al clima mediatico, cosa bisognerebbe fare ?

LDG Quando diciamo lotta alla raccomandazione, intendiamo dire battaglia ai raccomandanti.

FIL Certo. L’attenzione va centrata sui fornitori, i creatori della raccomandazione, senza i quali non ci sarebbero né raccomandazioni né raccomandati.

LDG Dunque il problema è: come individuare, inseguire, bloccare i raccomandatari nella loro opera antisociale di prestigiatori che riescono ad oscurare le persone meritevoli e tirare fuori dal cilindro i loro protetti conigli, pieni di meriti a sorpresa,mai rilevati da nessuno in precedenza. Prestigiatori in grado di allontanare il demerito dei loro raccomandati come l’aspirina manda via il mal di testa

FIL  L’hai già detta questa dell’aspirina

LDG Beh, e allora la ripeto nel duplice uso. I raccomandatari, con le stesse capacità di un’aspirina che manda via il mal di testa, allontanano quelli meritevoli e potenziali concorrenti dei loro pupilli e con una seconda aspirina allontanano le incapacità le inadeguatezze dei loro raccomandati.

FIL Insomma come si possono bloccare praticamente i raccomandatari?

LDG Io credo che si dovrebbe inventare la figura di cacciatori dei raccomandatari.

FIL E va bene, buona notte.

LDG Beh , e perché no? Per le aziende private ci sono i cacciatori di teste (head hunter) in funzione di una politica aziendale che vuole le migliori intelligenze per vincere la concorrenza. Per una Nazione che vuole fare realmente una guerra totale alla raccomandazione verrebbe costituito un esercito di cacciatori di raccomandanti

FIL Beh un esercito , non esageriamo.

LDG Amico mio, se ti poni l’obiettivo di abbattere la raccomandazione tanto diffusa in Italia, non puoi pensare di utilizzare 50, 80, 100 persone. Chiedi agli esperti un piano e vedrai che ne occorrono centinaia. Altrimenti è meglio non iniziare la battaglia a questo fenomeno indegno di un paese civile. Oppure ti fermi alle dichiarazioni retoriche dei politici di mestiere . E tutto rimane come prima.

FIL Quindi per la vittoria della meritocrazia bisogna attrezzarsi in maniera adeguata.

LDG Inoltre ad intuito non è una cosa difficile. E’ un problema di volontà. Ad esempio relativamente ai concorsi pubblici sono sicuro che si potranno impiegare un certo numero di segugi della trasparenza. I raccomandanti, siano essi grandi professori universitari o chirurghi di prestigio o dirigenti di aziende di Stato, se beccati prendono la galera. Altrimenti l’ingiustizia, sotto forma di raccomandazione, non verrà mai eliminata ed il merito continuerà ad essere soffocato. E tutto il Paese perde in immagine, in prestigio ed ancor peggio in risultati economici.

FIL Non approfondiamo il fenomeno della raccomandazione continua. Quella che permette al raccomandato non solo di occupare un posto immeritatamente, ma di essere sostenuto lungo i vari gradini di una brillante carriera.

LDG Mettiamoci un velo pietoso. Ed invece ti vorrei parlare di una frase magica. Quando viene detta nei talk show televisivi tutti fanno a gara, nel dare il loro pieno accordo, quasi fossero in una gara motociclistico,

FIL Tutti d’accordo? E che mai sarà questa frase?

LDG Se sono tutti, proprio tutti dello stesso parere, vuol dire che il suo messaggio è evidentemente paradigmatico.

FIL E qual’é questa magica frase che non crea litigio televisivo ?

LDG Le colpe dei padri non devono ricadere sui figli”

FIL Ah ah. Prima di tutto è ovvio. Ma cosa c’entra con il nostro argomento delle raccomandazioni ?

LDG C’entra, c’entra. Perché in Italia i presenzialisti dei dibattiti televisivi sempre concordi sulle colpe non trasmettibili ai figli tacciono, sono muti, neanche fanno un accenno inteso a ribadire che anche I meriti dei padri non devono ricadere sui figli. Ma che purtroppo spesso suddetti meriti vengono travasati ai figli. E pertanto abbiamo posti occupati su chiamata e non mediante concorso ,da tanti figli di padri ministeriali o parastatali.
Quindi abbiamo tanti figli collocati e sistemati dai meriti (veri o verosimili) dei padri, del tutto invisibili agli Italiani. Ad eccezione del settore televisivo dove molti raccomandati sono noti e visibili a tutti e dove succede addirittura che un format, un programma viene trasferito in dote come proprietà privata dal padre al figlio.    

FIL Non avevo mai pensato a questa doppio ruolo del padre raccomandante. Come figlio non accetterei mai.

LDG Filippo tu sei come il pane integrale.

FIL E che significa ?

LDG Sei integro puro e staresti bene in una nuova Italia da costruire, dove consapevoli della piaga sociale della raccomandazione ci si attiverebbe per la sua distruzione od almeno per la sua riduzione a livello fisiologico. Occorreranno i cacciatori di raccomandanti, veri killer della raccomandazione, a sua volta killer del merito.

FIL Insomma se la raccomandazione è il freno a mano dello sviluppo morale ed economico della società italiana, noi abbiamo il dovere, a nostra volta, di porre il freno a mano alla raccomandazione.

LDG/FIL E finalmente il MERITO potrà tornare a trionfare.

Un saluto.
L. De Gregorio – Un cittadino comune


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