Il Pragmatismo è Donna e l'Italia ha una Premier

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Il Pragmatismo è Donna e l'Italia ha una Premier

A GIORGIA
Pubblicato da Post 16 - Luigi De Gregorio in Efficienza · 28 Maggio 2023
POST 16
IL PRAGMATISMO E’ DONNA
 E  L’ITALIA  HA  UNA  PREMIER
 (Opportunità epocale. Una donna alla guida del Paese)
 
 
Cara Giorgia,

gli Italiani sono ben consapevoli che il Paese è sul bordo di un burrone, è al tracollo economico sociale etico.
 
Più in particolare:

  1. Gli Italiani sanno che i neo eletti dimenticano subito le promesse fatte
  2. Gli Italiani sono consapevoli delle numerose disuguaglianze sociali
  3. Gli Italiani vanno a votare, ma sanno che nulla cambierà nello loro vite
  4. Gli Italiani vedono i politici concentrarsi sulle loro carriere
  5. Gli Italiani sono stufi dei politici di mestiere
  6. Gli Italiani respirano a pieni polmoni l’aria di immobilismo del Paese
  7. Gli Italiani sono rassegnati nel vivere in un Paese in crescente declino
  8. Gli Italiani non credono in un rinnovamento della Giustizia
  9. Gli Italiani subiscono una Sanità con tante falle e rare isole di eccellenza
  10. Gli Italiani sanno che l’ascensore sociale è bloccato
  11. Gli Italiani sanno che il debito pubblico continuerà a crescere
  12. Gli italiani vivono tutti i giorni un Welfare sempre più carente
  13. Gli italiani vedono che il loro potere d’acquisto va riducendosi
  14. Gli italiani sentono che la speranza di rinnovamento si sta spegnendo
  15. Gli Italiani sanno che il destino del Paese è segnato da politici incapaci
  16. Gli Italiani sanno che la burocrazia è l’alibi della pochezza dei politici
  17. Gli Italiani sanno che la corruzione è ramificata in tutta la società
  18. Gli Italiani vedono la raccomandazione quale malattia endemica
  19. Gli Italiani constatano che la libertà d’opinione è ostacolata nei fatti
  20. Gli Italiani si accorgono che il Paese continua a scivolare in basso
                                         
 

L’elenco su riportato dice che è difficile rimanere nell’orbita delle repubbliche occidentali moderne ed è più probabile che ci si avvicini alle democrature dell’Africa o del Sud America.
 
Collocazione in cui il Paese verrebbe a trovarsi sempre più, in considerazione di classifiche mondiali che riguardano: la corruzione, la giustizia, la disoccupazione, la liberta d’opinione, la qualità dei servizi.
 

A questo punto, se vogliamo annullare suddetta prospettiva, quale può essere l’atteggiamento più opportuno da tenere? Cosa bisogna fare per interrompere suddetta discesa e creare un nuovo Paese?
  
Prima di poter dare una risposta, ricordiamo che nel trentennio passato i tuoi colleghi hanno ampiamente dimostrato, in centinaia di occasioni, di essere carenti di una qualità necessaria per risolvere i problemi: il pragmatismo. Ne erano carenti quanto i diabetici lo sono di insulina.
 
 
Eppure il pragmatismo è necessario come l’ossigeno per respirare. E chiamiamolo se volete: concretezza, fare i fatti, rendere visibili e tangibili le idee i progetti.
 
Ma per essere pragmatici occorre avere la forma mentis del geometra: il quale è un professionista, molto attivo negli anni 50 nella ricostruzione del dopoguerra, che non soltanto disegnava le case, ma le realizzava e si entrava  in esse per abitarci.
 
 
Uno dei problemi centrali  per il Paese è che la classe politica del trentennio passato si azzuffava per una parola, per un concetto, per un’idea, per un cavillo giuridico costituzionale. E, in quanto a pragmatismo, lo utilizzava a tal punto per la propria carriera per affarismo, per familismo, che non ne rimaneva proprio nulla per il Bene Comune. Che comunque era stato ben chiuso in cantina e trattato come un parente povero di cui vergognarsi.
 
Inoltre se voi aveste chiesto ai quei politici di mestiere qual è il vostro piano contro la disoccupazione non  avrebbero  dato  alcuna  risposta  concreta, come se in cinese aveste chiesto loro qual è la capitale d’Italia. Non avrebbero saputo cosa rispondere e sarebbero rimasti imbambolati come quelli  che soffrono  di vertigini  e si affacciano da un balcone del trentesimo  piano di  un grattacielo o  salgono su  una di quelle giostre moderne autorizzate a fornire attacchi di cuore.
   
E se aveste insistito nell’affermare che gli Italiani necessitano di una giustizia che non abbia una velocità cinematografica, ma che almeno in due anni una qualsiasi causa civile possa arrivare ad una sentenza definitiva ed infine aveste chiesto “avete un piano per velocizzare la giustizia?”, correvate il pericolo di sentirvi dire "ma che razza di domanda fate".
 
La conclusione è che mancava la cultura del pragmatismo. Ed a sostegno di questa lacuna essi dicevano siamo figli del bizantinismo. Un alibi di cartone pressato. Di fronte al quale potremmo anche suicidarci con la comprensione e la benedizione perfino delle autorità clericali.
 
Oltre all’assenza di pragmatismo, come effetto collaterale del non guardare con approfondimento realistico i problemi, essi hanno mostrato più volte l’oziosità improduttiva di guardare al passato (fascismo, antifascismo, comunismo, atlantismo, destra, sinistra, pro Russia, pro Usa …). E non si concentravano sulla soluzione dei problemi che attanagliavano milioni di italiani.
 

Bisognava appiccicare loro un penalty per ogni minuto rivolto all’indietro che equivale ad un minuto perso nei riguardi della vita e del futuro del Paese. Ad eccezione delle commemorazioni utili ad evitare per il futuro errori e orrori del passato e della Storia che ha tutte le caratteristiche di essere una buona insegnante, ma si trova molto spesso di fronte ad alunni che non hanno nessuna voglia di imparare.
 
Insomma il guardare indietro è una cattiva abitudine che porta solo danni. Infatti nell’ipotesi di dover percorrere 100 km di una strada di montagna (salite, discese, curve), se abbiamo la tendenza a guardare lo specchietto retrovisore con elevata ed inutile frequenza, è chiaro che, prima o poi, andiamo a finire in un burrone.

Come nasce questa ansia di guardare indietro è difficile dirlo. Nei corsi di scuola guida insegnano di utilizzarlo secondo le circostanze.
 
 
Va da sé che un furfante, inseguito dalla polizia, lo utilizzerà per verificare se è riuscito ad seminare gli inseguitori dell’ordine pubblico.
 
Un accorto guidatore lo utilizzerà in autostrada prima di immettersi  dalla corsia di emergenza alla carreggiata autostradale o nel passaggio da una corsia normale ad un’altra di scorrimento più veloce, per verificare il sopraggiungere di altre auto.
 
Infine, ogni automobilista ne farà l’uso ritenuto da lui necessario per ogni specifica manovra di parcheggio.
 
Ma se, come abbiamo già detto, siamo su un percorso di montagna ed abbiamo il vezzo di guardare lo specchietto retrovisore, in questo caso possiamo considerarci dotati di idiozia totale che, di fronte alle frequenti curve, ci porterà inevitabilmente nel burrone.
 
Quindi, se vogliamo costruire un nuovo Paese, occorre dotarsi di due precondizioni: smettere di guardare al passato e il pragmatismo.
 
E tu, cara Giorgia, come donna alla guida del Paese, rappresenti una chance per la sua risalita nell’orbita delle repubbliche occidentali moderne.

Rappresenti una speranza perché sei una donna e, come tale per definizione, dotata di pragmatismo. Qualora ti allontanassi da questa peculiarità e  fossi invece vicina ai tuoi precedenti colleghi, Collezionisti di Fallimenti, il Paese continuerebbe a scivolare in basso.
 
 
Quindi una donna alla guida del Paese, in quanto donna, è più concreta e, quindi, più orientata alla risoluzione dei problemi. Ed il confronto con i maschietti  della classe politica italiana, a cavallo del secondo e terzo millennio, è tutto a tuo favore.
 
C’è anche una spiegazione scientifica circa la concretezza delle donne. Questa predisposizione al pragmatismo trova la giustificazione nel maggior numero di collegamenti tra la parte razionale del cervello e la parte sentimentale creativa fantasiosa e ciò fornisce loro la maggiore abilità a fornire più soluzioni a qualsiasi problema. Va da sé che ci sono le immancabili eccezioni.
   
A quanto  dice la scienza possiamo aggiungere, per sua esperienza diretta, l’opinione del genere maschile. Quest’ultimo in gran parte riconosce l’abilità multitasking delle donne, cioè il contemporaneo  svolgimento di più compiti, il coraggio di prendere decisioni, la determinazione nel raggiungere gli obiettivi.
 
Tu stessa, presidente Giorgia, hai parlato di concretezza, coraggio e determinazione delle donne.
   
Per quanto sopra, per la maggioranza  dei votanti,  avere  una donna alla guida del Paese è un’opportunità epocale ed anche l’ultima speranza.
 
Insomma, abbiamo parlato di non guardare al passato e di pragmatismo.
 
Cioè due  pietre miliari che possono designare la fine di un trentennio, forse tra i peggiori dall’unità d’Italia, e possono aprire le porte ad una nuova era. In questa, una donna, Giorgia, che sventola la bandiera tricolore insieme a quella del pragmatismo.
 

Sentiamo ora il parere di FILIPPO

LDG Abbiamo la disgrazia di avere, come Paese, un lungo elenco di problemi lasciati dal trentennio. E nello stesso tempo abbiamo la fortuna di avere come Premier una donna che,  in quanto tale, è dotata di pragmatismo. Questo combinato disposto ci dovrebbe aiutare ad uscire dal pantano economico.

 
FIL  E meno male. Praticamente un colpo di fortuna.
 
 
LDG Ma come potrebbe la Premier far uscire il Paese dal pantano se invece continua ad intervenire sulla gestione corrente, piuttosto che sui grandi problemi, come ha fatto finora?
Infatti il tempo dedicato agli obblighi internazionali, ai rapporti con gli alleati della maggioranza, alla gestione della comunicazione in risposta a quella dell’Opposizione, avente spesso lo scopo di far perdere tempo (Strategie funeste per il Paese. Perdere e far perdere tempo) sottrae tempo prezioso alla risoluzione dei problemi reali del Paese.
  

FIL  Che sono tantissimi, anche tralasciando quelli minori e delegabili ai collaboratori.
 

LDG Sull’argomento delle priorità ci siamo già espressi. La creazione di nuovi posti di lavoro e la sanità occupano il primo posto in assoluto per i cittadini.
  

FIL In verità mi sembra che la Premier creda fermamente che i nuovi posti di lavoro li debba creare il sistema delle imprese e non il Governo.
  

LDG Purtroppo Giorgia si è pronunciata nella direzione che tu dici cioè delegare la creazione dei posti di lavoro al sistema delle imprese. Ma in questo caso farebbe un errore enorme a cui dedicherò un Post ad hoc la cui tesi sarà La creazione di 5 milioni di posti di lavoro è impossibile da parte del sistema delle imprese. Spetta allo Stato. Ecco perché e come dovrebbe avvenire.
 
 
FIL  Ma c’è anche il grande problema della scarsità di soldi?
 
 
LDG Si è vero, a fronte delle due esigenze più importanti dei cittadini (Lavoro e Salute) si ha che lo Stato ha scarsa liquidità.
E su questo argomento occorre lavorare tanto. Necessita fare cassa attraverso  LA BATTAGLIA DEL CES Corruzione Evasione  Sprechi (La terna salvifica delle verdi casse  dello Stato)
 
 
FIL Un programmino non da poco.
 
 
LDG Chiamalo come vuoi, ma senza risolvere questi 5 problemi significherebbe non aver utilizzato la capacità pragmatica, attesa e sperata, nei riguardi di una Premier donna.
E significherebbe che gli Italiani, ancora una volta, amaramente direbbero non è cam-biato nulla E la loro speranza si suiciderà definitivamente.
 
LDG Ed in particolare sul pragmatismo della Giorgia cosa ne pensi?
 
 
FIL  Per fare carriera politica e vincere su tutti i maschietti che ha incontrato sulla sua strada  di concretezza  ce ne vuole eccome.                                     
 
 
LDG Non ho mai frequentato un partito politico o una sezione di partito, ma immagino che di senso pratico ne occorra a iosa. E per realizzare i 5 pilastri e creare un nuovo Paese (Lavoro, Sanità, Lotta a Corruzione, Evasione, Sprechi) credo che di pragmatismo ne occorra una montagna.
 
 
FIL Quindi siamo a posto. Giorgia ha la concretezza in quanto donna e in quanto arrivata alla posizione di Premier significa che ne ha tanta.
 
 
LDG Ma per realizzare le 5 colonne suddette occorre anche il coraggio. Dopo la C della concretezza sembra che nel suo DNA ci sia la C del coraggio. Ma per la creazione del Lavoro e della Buona Sanità e per vincere la Battaglia del CES occorre un Coraggio particolare che ricordi quello di Giovanna d’Arco (che cacciò gli Inglesi dalla Francia del Nord), oppure quello della regina Elisabetta I d’Inghilterra (che vinse la guerra contro la Spagna e pose le basi del grande impero Inglese), o quello di Winston Churchill contro la follia hitleriana, o quello di Giuseppe Garibaldi.
 
 
FIL Ma non ti pare di esagerare, di pretendere troppo.
 
 
LDG Credo proprio di no. Per la soluzione dei primi 5 problemi dell’Italia non è sufficiente  essere la sedicente underdog, sfuggita allo sguardo assente dei competitor politici.
Occorre avere la leadership di un Paese in ginocchio (impreparato sulle emergenze, come sulla capacità di spesa etc). E non c’è bisogno di presidenzialismo (e similari) la cui realizzazione è perdita di tempo e alibi potenziale del non fare. Forse che De Gaspe-ri invocò il presidenzialismo (e similari) per la ricostruzione dell’Italia?
Occorre, quindi, una capacità di coinvolgimento che si sviluppi al di sopra delle parti, un grande utilizzo della tecnologia, un trascinamento ed una partecipazione del Paese dal basso, lutilizzo della creatività degli Italiani (Le persone. La vera ricchezza dell'Italia).
 
 
FIL Insomma, tu vorresti una Giorgia, grande leader del terzo millennio.
 
 
LDG Eh what else ? Se non una Giorgia, come la Giovanna D’arco della Rinascita dell’Italia? Se così non fosse, e assomigliasse ai Premier che l’hanno preceduta, significherebbe non aver risolto i problemi d’Italia. E alle prossime elezioni potrebbe vincerle qualsiasi faccia nuova che desse ancora una nuova speranza agli Italiani.
 
 
FIL Ma se non si presentasse una nuova faccia alle prossime elezioni, Giorgia vincerebbe ancora?
 
 
LDG Si, può essere, ma governerebbe per una seconda legislatura con la bugia rassicurante  verso se stessa “ho governato bene” e la scomoda realtà per gli Italiani che, a ragione, potranno dire siamo ancora nella mer**”
 
 
FIL E allora cosa potresti suggerire alla Giorgia?
 
 
LDG Niente altro che ciò che è evidente: Il Passato con tutti i premier precedenti  non può essere fonte d’ispirazione per il Futuro .
La costruzione di un Paese futuro può avvenire se la Premier metterà al primo posto Il Lavoro, la Sanità, la battaglia del CES.
 
 
FIL Ma questo già lo hai detto.
 
 
LDG Si lo so, ma per realizzarlo, Cara Giorgia, devi leggere ed ispirarti alla storia ed alle decisioni prese dalle quattro figure iconiche prima indicate: Giovanna D’Arco, Elisabetta I d’Inghilterra, Garibaldi, Churchill.
 
 
FIL Accidenti !
 
 
LDG Eh si, cara Giorgia, non puoi creare la Rinascita del Paese se non guardi le 4 Storie di successo, (Giovanna d’Arco, Elisabetta I, Garibaldi, Churchill) alla cui base c’erano Amor di Patria, Pragmatismo e Coraggio.
 
 
Un cordiale saluto  
 
Luigi De Gregorio - Un cittadino comune  


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