Giorgia - Il Cigno Nero

Vai ai contenuti

Giorgia - Il Cigno Nero

A GIORGIA
Pubblicato da Post 18 - Luigi De Gregorio in Efficienza · 11 Giugno 2023
POST 18     

GIORGIA – IL CIGNO NERO
(la Novità rispetto ai tanti inutili cigni bianchi del trentennio?)
 
Cara Giorgia,
 
è noto che a te sta molto a cuore il tema della meritocrazia. Anzi, ci credi proprio al valore del merito al punto che al varo del tuo Governo (22 ottobre 022), per la prima volta, il tradizionale ministero dell’Istruzione ha preso  la denominazione completa di Ministero dell’Istruzione e del Merito.
 
L’obiettivo, come tu dicesti, è di poter liberare le migliori energie del Paese attraverso l’approccio meritocratico. Naturalmente la dichiarazione d’intenti sarebbe stata completa con l’aggiunta e la lotta alla raccomandazione. In ogni caso l’obiettivo  che i migliori occupino posti di responsabilità è totalmente condiviso dai tanti che subiscono lo sfregio morale psicologico ed economico causato dal fenomeno sociale della raccomandazione. Insomma il merito ha un nemico: la raccomandazione. Post 2. E senza abbattere quest’ultima, esso soffoca e muore.
Ma finora abbiamo visto il concetto di merito applicato ai cittadini. Ora lo vogliamo esaminare in riferimento ai governanti.

Negli ultimi 30 anni essi non hanno di certo brillato. Lo dicono i guai che hanno combinato: disoccupazione, indebitamento, corruzione. Un tris che, posto su un biglietto da visita di un Paese, dice già tutto sulla incapacità di chi lo governa.
Un tris da depressione per i cittadini e che, nello stesso tempo (udite, udite), premia gli autori (s)governanti con oltre 15.000 euro nette mensili (indennità + diaria). Che è la retribuzione più alta (media di più anni) al confronto con i più importanti paesi europei: Germania (11.000), Francia (9.000), Spagna (5.000). Insomma loro, ossia i politici,  altamente remunerati e gli Italiani presi a botte e per i fondelli.

Al  suddetto  tris  sconfortante  va aggiunto  un lungo  elenco di servizi di scarso livello
(giustizia, scuola, sanità etc…) da poter dire che la Schiappecrazia ha dominato per tre decenni, con l’aggravante che molti suoi protagonisti si autocelebrano nonostante meritino, a pieno titolo, la denominazione di Collezionisti di fallimenti.

Un ricordo particolare va fatto nei riguardi dei Premier TECNICI, mandati da Bruxelles come angeli venuti dal cielo in terra a miracol mostrare di Dantesca memoria. Ella si va, sentendosi laudare, benignamente d’umiltà vestuta; e par che sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare.
Questi, hanno messo certamente i conti in ordine sulla carta, mentre la realtà  delle persone è peggiorata.
Ma l’alone mediatico li teneva in alta considerazione. Di uno in particolare il chiacchiericcio  diceva Alza il telefono quando vuole e parla con il Presidente degli Usa”.   Di fronte  a questa visione  di collegamento ad altissimo livello gli Italiani
(che trovano difficoltà a parlare telefonicamente perfino con il loro medico della mutua), ebbero una reazione positiva, ma automatica, come quella della gamba che si porta in avanti se il ginocchio viene colpito dal martelletto del medico indagatore sulla capacità di riflessi del nostro corpo.
Ma, dopo pochi mesi, cominciarono a vedere che nessun cambiamento era avvenuto e dicevano che ce frega che parla a telefono con Biden, se noi siamo inguaiati come prima.

Insomma, gli Italiani avevano ben chiarito a se stessi la distinzione tra lo svolgere ruoli importanti specifici (Essere Rettori di Università o a capo della Bce) e la capacità di generare nuovi posti di lavoro ed organizzare buoni servizi per i cittadini.
Insomma Professori universitari, Economisti, Banchieri, possono essere bravi a spiegare i principi di filosofia, i principi di economia, i principi di termodinamica e come  funziona il motore a scoppio, ma in pratica non sono capaci di guidare l’auto.

Questo non altissimo orientamento  a gestire la res publica è rilevante ancor più se consideriamo i politicanti di mestiere,  i non Tecnici) molto vicini nel loro curriculum a Luigino Lo Russo, potente ministro della Repubblica Italiana (protagonista del racconto breve che sarà edito in settembre), la cui unica competenza è quella di ACCHIAPPAVOTI. Che è il vero parametro di valutazione per essere benvoluti ed essere posti nelle liste dei candidati dalle segreterie dei partiti, mentre il resto non conta una beata mazza.

Finora abbiamo chiacchierato circa la inabilità a governare  dei politici di mestiere in Italia ed i risultati negativi da essi prodotti talmente insignificanti, in cui il niente continuamente si mescolava con il nulla. Per 30 anni. E pertanto definiti: incapaci incompetenti, collezionisti di fallimenti ed altro.
Ma a suddetta incapacità tecno organizzativa va associata una inadeguatezza psicologica, etica e morale.
I politici, in grande parte, hanno un profilo psicologico caratteriale, culturale, in cui prevalgono narcisismo, amore per il potere, vision ombelicale, egoismo, avidità e, nello stesso tempo, un’assenza totale  di empatia, generosità, metabolizzazione delle esigenze e sofferenze altrui.

Insomma, soprattutto nei decenni passati, i politici di mestiere racchiudevano in sé sia le incapacità tecno organizzative, sia quelle caratteriali, per nulla orientate alle problematiche sociali. E la molla del loro agire proveniva dal desiderio di poltrone, accumuli di incarichi, sommatoria di più legislature.
I suddetti humus, background, Dna, sono significativi, perché a priori si potesse capire l’inadattabilità a rappresentare i cittadini, il fallimento delle loro azioni, il non riuscire a dare quei risultati sempre attesi e mai pervenuti. Comunque, a posteriori, i cittadini hanno compreso la loro scelta errata: come aver messo dei serial killer a capo di associazioni per il valore della vita.

Quanto sopra è rappresentabile mediante Il Triangolo dell’ Assurdo o il Triangolo della Morte per il Paese.

Esso presenta i Cittadini su un primo vertice, i parlamentari della Maggioranza su un secondo vertice e quelli dell’Opposizione sul terzo vertice.
I primi si aspettano dai loro rappresentanti una serie di servizi  e tra questi, fermandoci all’ultimo trentennio, in primo luogo il Lavoro e la Sanità. A questa diade di esigenze primarie essi non possono non aggiungere una terna incivile la corruzione, l’evasione, gli sprechi, in un Paese che vorrebbe essere civile.

Ed invece cosa succede.

Quelli della Maggioranza dimenticavano di essere i rappresentanti di coloro che li hanno votati  e si comportavano da padroni il cui pensiero dominante era c’avete eletti ed ora facciamo quel che ci pare E lasciavano che le attese e le esigenze dei cittadini svanissero nel nulla, al pari di granelli di sale sciolti nell’acqua.

Intanto si attivavano per la loro carriera, ricercavano affannosamente poltrone sempre più di maggior peso, tessevano rete amicali per affari e per collocare amici e parenti.
Mentre sulle Riforme (ad esempio della giustizia, scuola, sanità etc..) operavano cambiamenti superficiali. Al pari di quei verniciatori che di fronte ad cancello arrugginito non tolgono la ruggine, ma velocemente passano una mano di vernice e poi si recano alla cassa

L’importante per loro era il poter dire in TV abbiamo riformato la scuola, abbiamo fatto interventi importanti sulla giustizia, la nostra sanità è tra le migliori al mondo, salvo che poi un virus denominato Covid li spiazzò come un pitbull che sorprende i ladri oltre il cancello della villa padronale.

In sostanza, quelli della maggioranza (a prescindere dal loro attivismo per le personali carriere), applicavano la strategia di perdere tempo piuttosto che fare seriamente le riforme.
Ed infatti i cittadini si rendevano conto che le riforme strombazzate erano solo mediatiche, dal momento che una visita medica ha continuato ad avere l’attesa di almeno 6 mesi, una causa civile non si concludeva prima di 6 anni, la prima università italiana è mediamente rimasta al 150 posto nelle varie classifiche internazionali.
E che nessuna maggioranza nessun governo (di qualsiasi colore) abbia iniziato e condotto con serietà la battaglia contro la Corruzione, contro l’Evasione, contro gli Sperperi, insomma contro il CES.

Cosa dobbiamo pensare? Che i politici di mestiere del trentennio:

  • fossero così troppo impegnati nella politica quotidiana da dimenticare i 5 temi che prioritariamente interessano gli Italiani
  • fossero totalmente incapaci di organizzare quanto occorre per la rinascita di un Paese immobile
  • fossero fortemente impegnati sugli interessi personali piuttosto che sul Bene Comune

Riteniamo inutile perdere tempo su quanto ognuna di queste cause (ed altre) incida sulla situazione attuale di Paese in pieno pantano. Mentre potrebbe essere utile rilevare quanto anche l’Opposizione (qualunque essa sia) abbia contribuito all’affossamento del Paese.

Quelli dell’Opposizione (e poi vedremo che sarebbe il caso di chiamarli quelli di Minoranza) svolgono un ruolo di Opposizione in piena coerenza con la loro denominazione.
Insomma, per l’Opposizione vale nomen omen in cui il ruolo è già segnato : fare Opposizione senza se e senza ma.

Questo comportamento, questo iter di battaglia contro, al di là dello specifico tema in discussione nelle aule parlamentari, è figlio della strategia: far perdere tempo alla maggioranza. Che porta come conseguenza il merito di poter dire con piena soddisfazione nella successiva campagna elettorale quelli della maggioranza non hanno combinato nulla.

Insomma, maggioranza ed opposizione, nelle loro Strategie funeste per il Paese (Perdere e far perdere tempo), posti agli estremi di uno dei lati del triangolo della morte, se le danno di santa ragione (facendo però spesso del teatro) e non si curano affatto  del loro interlocutore il POPOLO. Che ha dato loro il diritto di accesso alle camere parlamentari e di rappresentarli ed ora se ne sta buono taciturno sul terzo vertice del triangolo E pensieroso ed inca****o sulla INDIFFERENZA mostrata dai suoi rappresentanti.

La suddetta situazione recidiva e mortale per il Paese  va avanti, all’incirca, da 30 anni e, realisticamente, potrebbe  continuare fino al default , ad una implosione totale del sistema.

Ma i generatori di essa (i politici di mestiere) vivono nella loro frode politica dell’illusione anche nei riguardi di se stessi. E si comportano come il tacchino alimentato  per giorni e giorni dalla mano del suo padrone fino all’improvvisa Festa del Ringraziamento, in cui lui troneggia ben cotto sulla tavola degli americani.

Quanto sopra non rientra nei nostri auspici. Si consideri che, personalmente, prima di schiacciare una fastidiosa zanzara sono lì per lì di mandare ad essa una mail di preavviso che mostra tutta la mia volontà di volerla salvare.

Ma vorremmo invece un cambiamento di rotta dei nostri parlamentari, un comportamento più simile a quello dei loro colleghi tedeschi, inglesi e francesi. Un ribaltamento che sarebbe comunque semplice.
Si tratta  di distinguere nettamente il periodo della campagna elettorale  da quello della legislatura.

Nel primo si usino le armi verbali anche al limite del lecito e, comunque, nell’ambito di un rispetto reciproco.

Nel secondo periodo si cambi libro, si apra quello della collaborazione.
L’Opposizione cambi pure il nome che in qualche maniera senza se e senza ma, lo costringe a dire e fare il contrario di quanto proposto dalla Maggioranza.
E senza inventarsi nulla si chiami Minoranza ed assuma un nuovo ruolo: quello di modificare, di migliorare e di aggiungere valenze positive a quanto presentato dalla Maggioranza.

Il tutto in funzione del cittadino che è rimasto (come abbiamo già sottolineato) abbandonato, deluso, accasciato e pensieroso su quel terzo vertice del triangolo letale.
Anzi, all’inizio di ogni legislatura, si immagini una nuova figura geometrica rappresentativa della nuova fase che è successiva ad ogni campagna elettorale.

Che sia il CERCHIO al cui centro ci sia il CITTADINO.

E su tutta la circonferenza ci siano la Maggioranza e la Minoranza che, come in un concerto sinfonico, utilizzino, il meglio possibile, tutti gli strumenti a disposizione ed offrano la musica migliore.

Solo così la nostra democrazia si avvicina a quella dei Paesi più moderni.
Solo così il nostro Paese può diventare un Paese normale tante volte auspicato.
Solo così si trovano le soluzioni migliori ai problemi.
Solo così le soluzioni in quanto condivise trovano una più veloce realizzazione.
Solo così  il Paese può rinascere e crescere.

Insomma, i rappresentanti della democrazia devono metabolizzare un nuovo schema ed un nuovo comportamento.

Devono fare un salto dall’attuale Triangolo letale e portarsi sul Cerchio della Rinascita, nel cui centro vi sia il Cittadino.
Questo passaggio è da farsi.

E tu Giorgia, mostrando una nuova leadership, potresti realizzare il suddetto Cerchio della Rinascita.

Un’innovazione nella politica Italiana in cui, dallo scontro  delle campagne elettorali, si passi alla Costruzione congiunta nella fase della legislatura, tenendo sempre presente il Cittadino al centro del Cerchio della Rinascita.

Insomma, cara Giorgia, occorre una leadership:

Che sappia operare al sopra delle parti.
Che sappia coinvolgere.
Che abbia lo sguardo sempre rivolto al cittadini ed al Paese.

Che dimostri di essere il CIGNO NERO, la vera novità per il Paese che vuole diventare normale, dopo una serie di cigni bianchi inadatti per un’Italia bizantina sull’orlo del baratro.

Un cordiale saluto.

Luigi De Gregorio – Un cittadino comune

P.S. Ringrazio tutti coloro che hanno seguito il blog.
Ci risentiamo in Autunno.
Buona Estate !  
LDG


Torna ai contenuti